Cominciamo con la lista della spesa che ci porterà a costruire un'antenna tipo flex per VHF, ideale per attività portatile.
Quello che ci serve sono:
un adattatore bnc maschio - fme maschio (circa 2 euro)
un connettore fme femmina a crimpare per rg58 (circa 2 euro)
50 cm di filo di rame smaltato (pochi centesimi di euro, possiamo usare filo di recupero)
una cannuccetta da 3mm di diametro e 50 cm di lunghezza, la mia è presa dal modellismo aereo (meno di 1 euro al metro)
Con circa 5 euro abbiamo a disposizione tutti i pezzi necessari. Possiamo sostituire il bnc con un altro tipo di adattatore, se necessario, ma l'fme femmina dalla parte dello stilo è molto comodo e ora scopriamo perché.
E' passato un po' di tempo dall'ultimo articolo percui spero che questo possa stuzzicare la vostra curiosità e, eventualmente, coinvolgere qualcuno di voi a collaborare. In questi ultimi tempi sto sperimentando, dopo un significativo investimento, la stampa fai-da-te di oggetti tridimensionali, quella che comunemente è stata chiamanta 'stampa 3d'.
Si tratta di un vero e proprio processo di stampa in cui cinghie, motori e ingranaggi spostano una testina che rilascia (estrude) un filamento plastico, che viene disposto per sottili livelli fino a generare la forma impostata nel programma di disegno.
Non ha nulla che vedere con la produzione plastica a livello industriale, se non i materiali, perché a livello industriale le macchine riempiono stampi con materia liquida in condizioni di sottovuoto e sono quindi in grado di ottere un manufatto esteticamente e meccanicamente uniforme, perfetto.
Tuttavia il livello di stampa 3d casereccio ha raggiunto una definizione molto elevata. Io credo che il suo sviluppo si fermerà qui, perché credo che questa tecnologia abbia dei limiti fisici che difficilmente potrà ottimizzare ancora: si passerà direttamente ad altre tecniche, migliori.
Volendo coprire più bande durante la mia attività in portatile, ho spremuto le meningi per trovare delle valide alternative. Inizialmente avevo pensato di costruire un piccolo accordatore a T ma la mancanza di alcuni materiali mi ha bloccato. Il peso sarebbe stato di circa 1 kg nella migliore delle ipotesi, ossia non totalmente trascurabile e il compromesso non mi esaltava. Alcuni giorni dopo, sulla scia di un fievole ricordo di qualcosa che avevo già visto o letto da qualche parte, ho pensato che potessi rendere "manualmente multibandizzabile" in totale rapidità un dipolo.
Si può fare, mi son detto: al termine di ogni spezzone di braccio deve esserci un collegamento (da poter interrompere) con la prosecuzione stessa del braccio e questo meccanismo verrebbe ripetuto per un certo numero di bande.
A me bastano 4 bande, per ora, e su queste quattro si basa il mio schema che è totalmente estensibile usando lo stesso criterio che, di fatto, è una serie di banali calcoli matematici e colpi di forbice. Ecco com'è fatto in sostanza (si possono usare spezzoni residui di cavi elettrici altrimenti destinati alla pattumiera perché troppo corti).
Da diversi anni ci siamo abituati a utilizzare le canne da pesca in vetroresina come supporto strutturale delle antenne filari.
La validità e la resa rispetto al costo del prodotto sono evidenti. La pesca con canna fissa è uno sport che sta andando a morire in Italia e con esso la diffusione dei modelli di canna più lunghi poiché giudicati pesanti e scomodi. Vengono sostituiti dagli equivalenti in carbonio che per fini radiantistici non vanno bene.
Ma vediamo come correre ai ripari e cosa ci offre il mercato.
La lista degli oggetti autocostruibili, per chi fa QRP, è lunga: c'è chi si costruisce un trasmettitore CW che sta dentro una scatola di mentine, chi preferisce la fonia e mette assieme un bel RTX SSB come il bitx20, c'è chi poi si fa prendere la mano e mette assieme tanti di questi kit realizzando apparati QRP multibanda; c'è poi chi predilige la tecnica delle antenne e, fra balun, dipoli, endfed e ground-plane è sempre alla ricerca dell'antenna più performante, più trasportabile e più pratica. Un po' sottovalutato, anche se presente, è il settore dell'autocostruzione di tasti CW: in questo particolare ambito di sperimentazione l'unico limite è la fantasia: tasti realizzati con tagliaunghie, sideswiper fatti di lego, addirittura costruiti su orologi! Insomma, l'arte dell'autocostruzione trova nella realizzazione di tasti telegrafici il perfetto connubio tra semplicità e ingegno, tra fantasia e design.