Spesso, parlando di sentieri, ci si concentra principalmente a quelli d'alta quota ossia quelli che raggiungono i monti giacché i monti, per la loro conformazione orografica e presenza di vaste aree arboree, non sempre sono raggiungibili carrabilmente, ma un sentiero non manca mai. Questo nesso porta un po' di ombra sul resto dei sentieri che soprattutto in Liguria sono molti e sono sparsi ovunque. Con questo breve articolo cerchiamo di capirli un po', nella speranza di aprire un ventaglio di piccole ma interessanti possibilità escursionistiche anche per chi ha difficoltà ad allontanarsi troppo con (o senza) la famiglia da casa. Userò spesso la parola "sentiero" per indicare genericamente non solo i sentierini in terra battuta, ghiaia o erba molto rustici ma anche le mulattiere e le scalinate che sono tali perché qualcuno ha deciso di sistemare un precedente sentiero che altrimenti sarebbe stato distrutto dal transito continuo o dal ruscellamento di acqua.
Alle 8:00 del mattino ci incontriamo di fronte alla stazione ferroviaria di Sestri Levante (Ge): IZ1KSW e IZ1OQU al rapporto e partenza per il monte Alpe LG043. Non seguiamo proprio il percorso indicato nella referenza, ma prendiamo una delle tante varianti che come sempre la nostra regione offre e per le quali, per ogni monte, servirebbe scrivere un libro a parte. Arriviamo così lungo una sterrata (sentiero delle 5 terre) in corrispondenza del cartello che indica circa 1 ora per salire all'Alpe. Il monte è situato a mezza via tra la catena appenninica principale e la costa e domina insieme ad altre cime più basse le vallate circostanti. Già dopo i primi metri di dislivello si cominciano a vedere le cime del levante ligure, fino alla toscana, e una fetta della costa.
Quando c'è caldo soffocante come in questi ultimi giorni di Agosto ci vuole un buon motivo per mettersi lo zaino in spalla e partire alla volta delle assolate cime genovesi. Il buon motivo me l'ha dato, seppur involontariamente, Davide IZ1FUM che nei giorni scorsi mi ha avvertito della sua presenza on air da una cima SOTA della Valle d'Aosta: punta della Regina VA-009. Parto tardi da casa con lo zaino leggero: l'intenzione è salire al monte Reixa dal vicino Passo del Faiallo, collegare Davide, attivare la cima con il minimo dei collegamenti e tornare al fresco. Attorno alle 11 sono sul Reixa, il sentiero per raggiungerlo è ben marcato ma mancano i cartelli che indicano la direzione per la cima quindi l'uso del GPS è stato indispensabile per aver conferma di aver imboccato il sentiero giusto. Accendo la radio e quasi subito, debolissimo, sento Davide che, nonostante l'antennina in gomma mi ascolta e mi passa un 59 politico; meno fortunate di me sono due stazioni una dalla zona 2 e una dai Piani di Praglia che, nonostante antenne migliori, non riescono nel collegamento con Davide. Provo, con poca convinzione, a fare qualche chiamata in 2 metri per attivare la cima ma subito desisto per carenza di operatori probabilmente tutti occupati con esotici dx su altre bande.
Il caldo torrido di questa terza settimana di agosto colpisce prepotentemente anche la Liguria. L'attività /P è ridotta all'osso ma ci spremiamo le meningi per operare un po' oltre che per trovare il fresco. Le cime alte dell'appennino, per lo più spoglie dalla vegetazione, sono peggio di una spiaggia senza ombrelloni percui ripiegamo sulla prima fetta di campagna vicino al mare. La scelta va sul m.te Anchetta, una collina che si affaccia sul mare con i suoi circa 500 m spartiti a cavallo di quattro comuni (Chiavari, Zoagli, Leivi e S.Colombano Certenoli). La vista da quassù è ridotta verso monte per la presenza di una verdeggiante barriera di alberi, tra cui molti castagni, mentre verso mare si aprono scorci erbosi più o meno ritoccati dall'uomo con visuale per lo più verso il ponente del Golfo Tigullio (o Golfo Marconi) e su S.Margherita e Portofino.
Quando si decide di fare piu' attivazioni nello stesso giorno, o come nel mio caso, 3 attivazioni in 2 giorni, e' purtroppo necessario fare delle scelte che inevitabilmente incidono sulla qualita' dell'attivazione. Un'attivazione di qualita', dal mio punto di vista, prevede tempo da dedicare al montaggio di antenne adeguate, alla ricerca di corrispondenti su tutta la banda (o su piu' bande), magari alla ricerca del dx che richiede una certa pazienza e "calma" per essere lavorato. Niente di tutto questo nelle 3 attivazioni dei giorni scorsi ma non me ne pento, anzi, ritengo che sia stata un'esperienza molto positiva che mi ha permesso di visitare luoghi e montagne incantevoli e, allo stesso tempo, riportare agli onori del SOTA, cime che da troppo tempo non vengono attivate. Si inizia martedi' 16, la sveglia suona alle 4.30, il tempo di chiudere lo zaino, caricare tutto in auto e raggiungere gli altri amici che partono da Lavagna. Alle 6 in punto siamo in autostrada destinazione Arma di Taggia nell'estremo ponente ligure. Si esce ad Arma e si segue una strada che in circa un'ora (ed innumerevoli curve) ci porta al Colle della Melosa, provincia di Imperia. Giusto il tempo di avvisare il rifugio Allevana della nostra partenza e siamo gia' in cammino.