L'antenna mezzonda, definita Zeppelin in base al sistema di alimentazione che qui andremo ad illustrare, è un ottimo strumento per il sotista che vuole ridurre al minimo le difficoltà e i tempi di installazione oltre che il peso della propria stazione portatile. Questo tipo di antenna, monobanda, ha una larghezza di banda minore del dipolo e della groundplane, ma non sarà assolutamente un problema né in fase di taratura né in fase di utilizzo. Ci sono diversi motivi che suggeriscono la sua adozione e prima di capire come essa funziona, e come costruirla, è bene evidenziarli. Faremo anche un cenno storico, visto che il nome "Zeppelin" avrà già suggerito qualcosa a qualcuno di voi.
Innanzi tutto l'antenna non necessita di radiali e quindi può giacere appesa a una canna da pesca o a un albero o qualsiasi altro supporto sufficientemente alto e non impossibile da raggiungere che non sia un'interferente struttura metallica. In polarizzazione verticale, il suo lobo è spiccatamente DX con un piccolo guadagno che garantisce ottime prestazioni e molto divertimento, che possiamo confermare con dati alla mano. Montata a sloper, pur sacrificando un po' di rendimento, riesce sempre a garantire ottime prestazioni soprattutto sulle bande più basse. Su quelle più alte, come per esempio i 6 metri, c'è la possibilità di fissarla a una canna da pesca e orientarla/inclinarla manualmente (proprio come se si stesse pescando!) nella direzione di massima ricezione! L'adozione della scaletta bifilare come sistema d'adattamento, rende l'antenna stretta di banda e particolarmente repellente nei confronti di eventuali disturbi.
Per quanto riguarda la costruzione, è più semplice delle apparenze:
il radiatore è lungo (300/Frequenza) x fattore velocità /2 (è la solita formula trita e ritrita)
la scaletta è lunga (300/Frequenza) x fattore di velocità /4 (è un quarto d'onda) e il fattore di velocità è variabile in base al tipo di scaletta adottata (compreso circa tra 0,88 e 0,95).
Come possiamo vedere dal disegno, un estremo della scaletta viene cortocircuitato e l'alimentazione è data poco sopra di esso in un punto da noi chiamato "C", portando il polo caldo del coassiale sul lato della scaletta che va al radiatore e la calza sull'altro, rimanente. Spostando questi due punti, troveremo l'accordo.
Per portabilità, ho saldato due coccodrilli al coassiale per andare ad alimentare la scaletta con maggior libertà di ricerca del miglior adattamento (la scaletta, per quanto possa lavorare bene, risente delle caratteristiche di eventuali ostacoli o terreno e potrebbe variare l'impedenza, con conseguente innalzamento del ros).
Infine, per tenere sotto controllo il miglior adattamento della linea e scongiurare eventuale RF sulla calza, è bene realizzare un balun choke sul cossiale.
Perché si usa la scaletta per alimentarla? E' semplice: il radiatore lungo mezzonda presenta un'impedenza elevata, nell'ordine di 1000-2000 o più ohm in base allo spessore del filo e della banda d'utilizzo. Lungo la linea a scaletta è possibile trovare il valore di impedenza che adatta quella del radiatore ai 50 ohm del coassiale. La linea bifilare non irradia, ha poche perdite e soprattutto è autocostruibile! Basta infatti disporre parallelamente due fili elettrici e distanziarli tramite opportuni distanziatori in materiale isolato e immune all'effetto dell'RF e tra i più rapidi che possiamo reperire ci sono pezzi di plastica e legno. I distanziatori vanno disposti a distanza adeguata per mantenere regolare la spaziatura tra i due cavi, senza appesantire troppo la linea.
Quest'antenna ha una storia molto curiosa alle spalle. Il suo nome originario sarebbe "zeppelin" e l'avrebbe ereditato dal dirigibile Zeppelin che fu sviluppato in Germania all'nizio del 1900. Non essendo infatti possibile installare antenne più lunghe o articolate, questa veniva fatta penzolare letteralmente dal dirigibile. In alcune immagini di repertorio è ancora possibile distinguerla a conferma di ciò. Un'antenna con un sapore tutto particolare di storia della radio la cui efficienza potrà creare la storia di tutti gli operatori che la adotteranno! Se volete approfondire ancora un po', vi suggerisco di seguire questo collegamento che rimanda al sito del buon Martin DK7ZB che a suo tempo ispirò me: http://www.qsl.net/d/dk7zb/J_Pole/wiremanjpole.htm