Attivazioni che non si dimenticano

L'uscita al Monte Zatta (SOTA I/LG342 e WxM I/LG047) si trasforma in un'imprevedibile occasione per piccoli esperimenti e dimostrazioni dell'uso della radio.

Attivazioni che non si dimenticano

Il Monte Zatta ha la particolarità di protendersi su un'ampia superficie grazie a un lungo crinale sommitale da cui derivano estese pendici che lo portano ad essere visibile e raggiungibile dalla costa quanto dal più interno appennino tosco-emiliano. Per le caratteristiche di queste pendici, risulta più facile raggiungerlo dall'interno che dalla costa anche se da tempo sto studiando e provando percorsi alternativi a quelli più blasonati per poterlo scalare rapidamente 0-1400 senza l'uso di mezzi a motore.
Poteva essere questa l'occasione, ma all'ultimo istante ho preferito dirottare dall'uscita radio all'uscita escursionistica ingaggiando amici per non passare l'ennesimo weekend in solitaria.
Così domenica mattina, 28 agosto, raggiungo gli altri in centro città a Chiavari. Dovremmo essere in 3, ma invece siamo 5. Io ho portato la radio per pura curiosità, per vedere durante la pausa pranzo cosa succedesse on-air, ma quando sento parlare di altre persone che peraltro non conosco ho la vaga sensazione che tirare fuori l'attrezzatura, ridotta all'osso, non sia il caso.
Fatto sta che da lì a poco, invece, mi rivelano che la coppia di ragazzi in più ha "caratteristiche fuori dall'ordinario": lui è un ricercatore di fisica dell'università di Genova, esperto in onde di varia natura, che ben meglio di me conosce il settore (fermo restando una prevedibile mancanza di esperienza in ham-radio) mentre lei, la moglie, si chiama come me: ha il mio stesso cognome e il nome è come il mio, al femminile.

Attivazioni che non si dimenticano

In questo clima di stravagante casualità si risale al passo del Bocco, dove tutti insieme imbocchiamo il sentiero alla volta della cima di ponente seguendo l'Alta Via dei monti liguri.
Lungo il percorso, come era prevedibile, si finisce presto col discutere di hobby/lavori, disquisire di energia, campi elettromagnetici, cosmo... Vediamo le ragazze distaccarsi al punto da non riuscire più a udire i loro discorsi: siamo in pieno effetto antifiga.
Ci riportano a un clima più famigliare gli scorci di panorama, purtroppo macchiato di foschia, che si aprono sui rilievi circostanti e la costa.
Siamo in vetta verso mezzogiorno, dove c'è un po' di aria fresca a smorzare il sole e possiamo riposare. Approfitto per studiare il crinale che dalla cima di ponente scende ai monti Camilla e Cian: un valido percorso alternativo (seppur sotto il sole) per accorciare le distanze.
A pranzo concluso monto la stazione di fortuna con dipolo verticale per i 6 metri, ma la banda è poco popolata nonostante il Field Day Sicilia. La condizione non è delle migliori...
Così mentre tutti attendono di vedere qualche risultato, io invece sono un po' scettico e per non monopolizzare ulteriormente la giornata nell'ottica del radiantismo comincio a smontare.

Attivazioni che non si dimenticano

Ma proprio mentre sto già staccando batteria e microfono, i ragazzi mi chiedono se ci sia un modo per provare meglio e vedere se effettivamente non ci siano margini per ottenere un qualche risultato.
Così, dovendo fare fronte alla mancanza di attrezzatura e ai mezzi ridotti (niente picchetti, niente tiranti, canna da pesca corta, ecc.) istruisco il nascente team sui vari incarichi: ci spostiamo sul ciglio del pendio del monte, proprio a mezzo metro dal primo dislivello di una ventina di metri, io tengo la radio e metto gli altri a ruotare la canna da pesca con l'antenna sopra al dirupo e a compilare i log. Le ragazze fanno le foto di rito, insieme agli altri visitatori della cima che appaiono particolarmente sorpresi da questa pesca d'altura.
Con la nuova polarizzazione dell'antenna, il guadagno e la direzionalità acquisiti grazie al posizionamento nel vuoto, riusciamo a operare: 11 qso in molto meno di 1 ora, raramente con meno di 5 watt ma siamo confortati dai responsi di altri operatori che con yagi e decine e decine di watt non riescono a far molto meglio.
A log entrano Sicilia e Sardegna e un paio di occasioni qrpp a 50 e 5mW con operatori poco distanti.
Durante le operazioni chiarisco i concetti di qrp/qro agli amici che subito intuiscono che tutto sommato stiamo facendo già molto bene e l'esperimento della nuova posizione stia riuscendo.

Attivazioni che non si dimenticano

Mi vengono in mente quelle barzellette con "un italiano, un tedesco e un inglese..." solo che qui siamo un radioamatore, un fisico ricercatore conunsaccodiesperienza e un osteopata che pescano onde elettromagnetiche sul crinale sommitale del monte.
Forzo la chiusura delle trasmissioni perché oggettivamente non ascoltiamo granché e sarebbe inutile continuare a chiamare e protrarre quella che ormai è diventata un'attivazione: prepariamo gli zaini e riprendiamo a camminare per raggiungere la cima centrale del monte e, successivamente, le aree naturalistiche e in particolare il Faggio 40, il colosso monumentale che purtroppo a causa di una malattia fungina e delle burrasche delle scorse stagioni è crollato. Una grande perdita che tuttavia gli enti pubblici hanno deciso di non rimuovere dal bosco ma anzi di lasciare in custodia dell'econosistema e dei naturali processi digestivi del bosco, affiggendo opportuna cartellonistica per spiegare la situazione.
Rientriamo in città che è quasi ora di cena, perciò la giornata può dirsi piena e soddisfacente e son certo che la ricorderemo tutti piacevolmente. Da tempo sognavo di fare pedestrian mobile e direi che grazie al team ne ho avuto un primo assaggio...

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