Le temperature di quest'inverno sono davvero imprevedibili! Due settimane fa ero con un pile leggero sulla cima del Montarlone con temperature del tutto primaverili, Domenica scorsa, complice la fortissima Bora che ha imperversato fino a Sabato notte, la colonnina di mercurio è crollata ai livelli stagionali... e forse qualcosa in meno. Visto che salire oltre i 1000 metri implicava prendere tanto freddo, ho optato per un escursione rimandata da tempo e che mi ha soddisfatto: la vetta del monte di Portofino. Per coloro che non conoscono la zona il monte di Portofino è il punto più alto del promontorio che divide il golfo del Tigullio (verso La Spezia) dal golfo Paradio (verso Genova), sul versante a Levante troviamo l'abitato di S.Margherita Ligure mentre su quello a pontente la caratteristica Camogli; l'estrema punta a levante, che da il nome a tutto il promontorio, ospita Portofino, località conosciuta in tutto il mondo per il turismo d'elite che in passato (e forse ancora oggi) la vedeva protagonista. Da segnalare ancora, sul versante rivolto verso il mare, proprio a metà strada tra Portofino e Punta Chiappa, il borgo di S.Fruttuoso, scollegato da qualsiasi arteria stradale prevede solo l'accesso via mare o tramite un sentiero scosceso che scende dal monte alle sue spalle.
Il sentiero che ho voluto seguire parte da S.Margherita Ligure. Dal quartiere S.Siro si sale per una strada asfaltata che costeggia il campo sportivo e si prosegue (volendo ancora in auto) per circa 2Km fino a raggiungere un cartello che segnala l'inizio di una strada privata. Qui si posteggia il mezzo e si prosegue seguendo (sempre su asfalto) il segnavie doppio rombo rosso salendo in mezzo alle ultime case in collina di S.Margherita. Ben presto la strada si trasforma in mulattiera e aumenta di pendenza per diventare sentiero ben segnato ma comunque faticoso. Coperti i primi 250m di dislivello ci si congiunge (prendere a destra) con un sentiero più ampio e pianeggiante segnato da paletti ricchi di indicazioni che conduce in pochi minuti in località Pietre Strette, crocevia di molti sentieri tra cui quello per scendere verso S.Fruttuoso. Da Piete Strette si segue per Portofino Vetta, nome che non deve ingannare perchè non si riferisce alla vetta del monte ma al punto più alto raggiungibile in auto dove sono piazzati due enormi tralicci per telecomunicazioni ben visibili fin da lontano. Circa 500m prima dei tralicci si incontra un altro bivio, di qui bisogna prendere il sentiero in salita e seguire le indicazioni per Semaforo Vecchio (la vera vetta). In 30 minuti circa si raggiunge la località precedentemente citata che, con i suoi 608m rappresentail punto più alto del promontorio dove sorge un edificio gestito dall'ente del Parco che offre un riparo di emergenza sempre aperto utile in caso di maltempo.
La vista purtroppo non può spaziare sui 2 golfi per via della vegetazione che ostruisce lo sguardo però lo spazio disponibile sulla vetta è ampio e perfettamente pianeggiante, l'ideale per stendersi a prendere il sole (nella bella stagione ovviamente) e, perchè no... montare qualche interessante antenna. Confesso che l'intento primario della mia uscita era quello di poter aggiungere fra le referenze SOTA liguri anche il monte di Portofino e devo dire che, seguendo il sentiero che ho indicato, i requisiti ci sono tutti, quello che mi ha frenato è la presenza tra quei tralicci di un enorme dipolo che dalla punta di uno di essi raggiunge il crinale della vetta. Non conosco i dettagli ma temo che un antenna di quelle dimensioni, se usata in trasmissione, possa arrecare disturbi non trascurabili alle HF rendendo di fatto inattivabile la referenza. Domenica non avevo con me una radio ma l'intenzione è quella di tornarci a breve con qualche strumento in più per verificare la situazione dello spettro RF e capire se si può far qualcosa o meno.
Concludo sottolineando che sarebbe una vera fortuna poter assegnare una referenza SOTA al monte di Portofino: l'altitudine non è elevata, questo è vero, ma la posizione (circondata a 270 gradi da mare) è certamente favorevole e potrebbe riservare delle piacevoli sorprese agli attivatori; non è da trascurare inoltre il ritorno d'immagine (passatemi l'espressione) per il SOTA dovuto alla fama legata al nome di Portofino, fama che è forse maggiore all'estero che qui in Italia... un bel biglietto da visita nei confronti di eventuali turisti radioamatori che potrebbero passare in zona e divertirsi nell'attivare la cima. Per chi volesse semplicemente sgranchirsi le gambe consiglio certamente questa escursione di grande soddisfazione soprattutto per i magnifici scorci sulla costa ligure. Da evitare il periodo estivo: troppo caldo e certamente troppo affollato.
Altre foto dell'escursione disponibili qui.