Partenza ore 16:00 del 21 agosto 2010, da Chiavari (Ge). Presenti gli immancabili Gabriele IZ1KSW e il sottoscritto Stefano IZ1OQU, questa volta la meta è il monte Antola già nominato “la montagna dei genovesi” data la posizione alle spalle del capoluogo ligure e la corposa affluenza di persone di quella zona. La giornata è soleggiata, il cielo è terso e il caldo è tornato forte quasi come a luglio. Il percorso veicolare ci conduce come di consueto lungo la val Fontanabuona, attraverso il passo della Scoglina per poi scendere in località Montebruno e risalire ulteriormente fino a Casa del Romano, una frazione che ospita un osservatorio astronomico e dalla quale parte il sentiero che conduce al monte Antola, oltre che al monte Carmo.
Imbocchiamo il sentiero alle 18:00 circa ed esso ci guida lungo il fianco di alcune colline adibite a pascolo, quasi totalmente sotto al sole almeno per il primo tratto. Incontriamo numerose persone di rientro dal monte ma molte stanno ancora salendo, insieme a noi. Il percorso è privo di dislivelli importanti, ma effettua numerosi piccoli cambi di quota. Solo verso la fine, dopo un tratto alberato, la pendenza si accentua per raggiungere la vetta. Alle 20:00 circa siamo in cima, sotto un sole appena smorzato e il cielo spazzato da forte vento. Insieme a noi ci son due gruppi numerosi di ragazzi che sono saliti per vedere le stelle.
Cominciamo subito la preparazione del campo-base nell'unico avvallo pianeggiante proprio in cima al monte: montiamo la tenda, la groundplane per i 2 metri e la mezzonda per i 20 metri. L'attività comincia subito, dopo qualche foto di rito e alcune chiacchiere con gli altri visitatori della cima. Sono subito impressionato positivamente dalla facilità con cui contatto diversi operatori utilizzando solo 1 watt e sarà la sfida di questo weekend: cercare di operare con meno potenza possibile, sempre.
Gabriele contatta alcuni amici in due metri mentre io, tra una stazione europea e l'altra, ascolto alcuni giapponesi e, dopo le 23:00, comincio ad ascoltare anche alcuni americani. E' una situazione strana: nel giro di mezzora circa la propagazione europea cessa, gli operatori spariscono quasi tutti e, come un'enorme onda anomala, si abbatte sulla mia antenna una quantità di stazioni americane e canadesi tutte con segnali superiori al 7. Per la mia piccola esperienza, non avevo mai sentito nulla di simile: mi sembra di aver cambiato posizione e di trovarmi in pieno nord America. L'adrenalina sale e cerco di infiltrarmi in qualcuno dei contest d'oltre oceano ma non c'è modo di passare. Poi, improvvisamente, un operatore fa chiamata per due volte di seguito senza ottenere risposta dai connazionali e mi lancio sapendo di avere via libera. Il contatto avviene non senza difficoltà. Cerchiamo altre stazioni sia in fonia sia in telegrafia, fino all'1:30 di notte inoltrata, ma non c'è più occasione di farsi ascoltare. La tentazione di andare avanti c'è ma optiamo per il riposo.
La sveglia è alle 6:00 circa, favorita dalla presenza dei primi visitatori. Smontiamo la tenda e decidiamo di dislocare la stazione in un punto meno frequentato del monte, per non disturbare e non esser disturbati. In prima mattina l'attività è molto buona sia per me in 20 metri fonia sia per Gabriele in 30 metri telegrafia. Non c'è caos, ci si fa ascoltare bene e la propagazione è buona per tutta Europa. Verso mezzogiorno c'è un palpabile calo, molto più evidente in 30 metri. Faccio diverse chiamate anche in 10 metri dove ascolto qualche spagnolo ma la propagazione sembra scarsa e la banda, priva di ghiotte stazioni, è snobbata. L'attività continua fino alle 14:30, quando le batterie, martoriate dalle chiamate a 5w della sera prima, cominciano a tirare le cuoia e anche il nostro livello di sopportazione del caldo è saturo. Decidiamo di smontare il campo, soddisfatti dei numerosi contatti e appagati dal buon ascolto della sera precedente. Il rientro è sempre più faticoso della salita e prima delle 19:00 saremo a casa.
Ottima uscita, che per i miei gusti è stata forse meno appagante in termini paesaggistici rispetto a molte altre precedenti, ma validissima sotto il profilo radiantistico. E poi il meteo ci ha assistito e questo è molto importante. Tra i contatti, ho messo a log pure la Lanterna di Genova: un simbolo della città che non potevo trascurare viste le numerose stazioni /lighthouse che erano in aria nel weekend. Grazie, Monte Antola ! Attrezzatura usata: 3 mezzonde per 30, 20 e 10 metri, groundplane ¼ onda per 2 metri, yaesu FT817 e relative alimentazioni. 73 de IZ1OQU e IZ1KSW