Cima vecchia fa buon brodo è il motto per questa uscita portatile e sebbene lo spirito da esploratore mi suggerisca di cercare qualche vetta più lontana, è quello da avventuriero che mi fa scegliere il Ramaceto (sota I/LG339 e WxM LG039): salirò da un percorso mai utilizzato in passato, perché lungo, e trascorrerò la notte in vetta all'addiaccio. Sarà un banco di prova.
Partenza nel primo pomeriggio di sabato, direzione passo della Forcella - località Parazzuolo. L'autobus da Chiavari impiega circa 1h10' per arrivare qui e l'ultimo tratto di strada, complici le curve, può risultare fastidioso. Sbarcati a Parazzuolo, a 100 metri dalla fermata c'è il bivio per Isoletta-Ventarola, da dove parte il sentiero. I primi simboli si notano semicancellati su alcuni pali di impianti a lato strada. Dopo 2km circa su asfalto si arriva a Ventarola, al borgo rurale. Il sentiero triangolo giallo è ben marcato. La prima parte del percorso attraversa prati da sfalcio dove è facile incontrare cavalli e mucche e vedere contadini al lavoro. Il sentiero ghiaioso ha i segni tipici del passaggio di trattori e incrocia più volte il torrente che scende dal versante nord del monte. Giusto per farci due risate, vi racconterò (non ho potuto fare la foto per vergogna) che mentre procedevo ho sentito il suono dei campanacci delle mucche e, girata una curva, mi aspettavo di trovare il gregge piazzato sulla strada. Girata la curva le mucche c'erano, ma erano solo 3 e su un lato del prato mentre sull'altro lato, dove passa il fiume, due belle figliole in bichini stavano facendo il bagno... La tentazione di fermarmi è stata molta!
Si arriva dopo circa altri 2 km a un bivio dove bisogna tenere la destra lungo il segnale triangolo giallo, pena finire sul sentiero ripidissimo che sale alla cima orientale. In questo punto ci sono alcuni spazi per bivacco dove, nella bella stagione e come nel mio caso, è facile incontrare gente in tenda o far grigliate. Si entra nel bosco. Il percorso sale improvvisamente ripido, guada il torrente più volte (non passate da qui nella brutta stagione o sarà difficile attraversare) e poi procede sempre abbastanza vicino al torrente. Nell'acqua scorgo degli avanotti di trota e anche una trota di un palmo che appena mi vede fugge a nascondersi tra le rocce. Il posto è incantevole. Ho parlato di brutta stagione e torrente ma non bisogna dimenticare che questa zona, Ventarola, è rinominata per acquazzoni improvvisi anche in piena estate. Il percorso nel bosco, sebbene impegnativo, è fresco e piacevole e in un tratto il torrente ha scavato nella roccia uno stretto canale naturale, veramente bello e impressionante - da vedere. L'arrivo al passo di Bocca di Feia mi toglie un po' di entusiasmo perché l'ultima salita è tutta sotto il sole, che batte forte. Mi metto di impegno e faccio lo sprint. Poco dopo le 18:00 sono in cima dove un motociclista enduro è seduto sulle rocce che si affacciano sul dirupo verso la Val Cichero. Dopo un primo breve saluto, ci fermiamo a fare due chiacchiere. Sarà l'unica persona che incontrerò fino al mattino dopo, durante il rientro.
Questo signore è un affezionato del posto che lo ha identificato come il proprio ritiro spirituale e conviene con me sull'unicità del monte: solo da qui si vedono bene le città costiere del golfo del Tigullio (Chiavari, Lavagna, la punta di Sestri Levante dove sorge la Torre Marconi e Portofino) e al contempo tutto l'arco appenninico dal monte Antola al Maggiorasca fino al Gottero e le alpi Apuane e le Marittime quando è terso. Fantastico davvero. Come se non fosse una storia già vissuta in precedenza, finisco per parlare di radio anche con lui che mi dice di aver aiutato, ormai trent'anni fa, un amico CB a portare proprio su questo monte una grossa stazione per fare attività DX. Lui non ne capisce molto ma riesce a spiegarmi bene e aggiunge dei dettagli: a quei tempi fu innalzata una direttiva, con tanto di palo telescopico in metallo e furono portate su delle batterie da auto. Una cosa in gran stile. Venne persino mobilitato un elicottero! Parliamo per circa mezzora, poi capiamo entrambi che si sta facendo tardi perché la luce del sole smorza sensibilmente. Ci salutiamo, poi io comincio a montare la stazione. In pochi minuti sono operativo ma non dimentico le energie spese: comincio subito a mangiare un po' di macedonia e reintegrare i liquidi persi. Appena accendo mi accorgo che c'è un contest, non mi faccio prendere dal panico ma mi accorgo che i 20 metri sono letteralmente devastati dalle sovramodulazioni. In 10 metri invece la propagazione è scarsa e i segnali sono bassi. Mi ero messo come obiettivo quello di attivare stando su due frequenze specifiche ma una è morta tra i pileup e le sovramodulazioni e l'altra è morta per mancanza di propagazione. Non sono rassegnato totalmente, ma un po' deluso sì: le frequenze qrp sono occupate dai kilowattari e a distanza di 5khz arrivano ugualmente forti i disturbi. L'817 non aiuta. Monto l'attenuatore sotto la mia bibanda. Provo a operare a 100mW. Riesco a combinare qualcosa: Portogallo, Polonia, Russia, Irlanda e Grecia entrano a log rapidamente balzando tra i 20 e i 10m. Poi, nonostante il segnale ridicolo, ascolto un operatore dall'Argentina. Sono 11100 km e con 5 watt passo alla prima chiamata. Il sole va verso il tramonto e alle 21:00 i 10 metri si spengono quasi del tutto. Mi sposto fisso in 20, levo l'attenuatore e opero con 500mW. Il giro d'Europa si fa senza problemi nonostante il casino. Riesco a infilarmi nel pileup e farmi capire. Chi non mi capisce invece è una stazione cinese partecipante al contest: non riesce a tirar fuori alcune lettere del mio nominativo. Peccato, però è un buon segno e son già contento così. Alle 22, al tramonto, metto a log le Isole Vergini (7250km) con 5watt. Resto molto in ascolto, cerco di capire come gira la situazione ma lentamente la stanchezza si fa sentire. Alle 23:30 circa mi sdraio a terra nella cappelletta, sullo stuoino, e provo a dormire un po'. Il vento sale, sento che soffia sull'antenna che è ben tirantata ma il cavo picchia sul palo e tintinna. Fortunatamente spira da est mentre la porticina è a ovest. Alcuni buffi freschi entrano dentro e mi fan rimpiangere un sacco a pelo. Non riesco a dormire, ma recupero un po' di forze e nella mente so che a una certa ora dovrei comunque alzarmi per cercare di combinare qualcosa verso il Pacifico.
Attorno alle 3 locali mi alzo. Ascolto il Giappone ma non riesco a farmi ascoltare. In compenso comincio a mettere a log molti statunitensi, tutti da stati differenti: Georgia, Winsconsin, Michigan, Texas, Nord Carolina, New York, Maine. Alcuni di loro entrano a log con 2,5 watt e mi rispondono alla prima chiamata senza problemi. Rimpiango di non aver provato con meno potenza, ma va bene. Verso le 4:30 locali ascolto ancora, ma non riesco a passare: Cuba, Guatemala, Kuwait, Sud Africa. La stanchezza si fa risentire e mi abbiocco per mezzora. Quando mi riprendo scopro che "lo state-side" è svanito e stan tornando in auge gli europei e i russi. Alcune stazioni del contest han fatto la notte. Ogni volta che son passato sulla loro frequenza erano sempre lì a chiamare. Terribile. Avevo la sveglia alle 5:30, la spengo e mi godo l'alba. Fuori c'è un vento fresco fortissimo e non si può stare. Mi riparo tra i tre muri mentre la batteria comincia a scemare. Alle 8:00 locali spengo per non distruggere la batteria che sta andando sotto i 9V. Accendo il VHF e mi metto in ascolto su un'R0a del Novarese. C'è un piacevole qso in cui non entro. Mi godo il caldo dei primi raggi di sole, smorzati dall'aria fresca che spira sempre meno ma è costante. Alle 9:45 locali decido di scendere: senza batterie i giochi son finiti, ma è finito anche da bere e da mangiare. Mi aspetta una lunga discesa e l'autobus delle 12:15 ma non riesco a calcolare bene i tempi quindi preferisco tenermi largo. Arrivo a Parazzuolo alle 11:30 circa. Al supermercato locale prendo da bere e mi siedo fuori ad aspettare...
Una bella esperienza, all'avventura. La fortuna ha voluto che il vento spirasse nella direzione giusta, opposta al fronte aperto della cappelletta, o sarei stato molto molto male. Avevo preventivato alcuni problemi ma escluso il vento per via delle temperature medie degli ultimi giorni e anche delle statistiche sul vento prese da una stazione poco sotto la cima, ma gli imprevisti in montagna non sono rari. Questa è una preziosa esperienza in tal senso. Arrivato a casa mi godo il log, soprattutto i contatti americani da stati differenti: se avessi voluto farlo apposta, non ci sarei mai riuscito! Non c'è amarezza nell'aver mancato l'appuntamento con l'oriente: è in effetti un dx /p che manca, ma ci sono andato vicino. Sono soddisfatto della mia antenna che nasce da un progetto ben definito, non ha bisogno di tuner e anche con potenze ridicole in ssb mi porta lontano. Per il resto bisogna ringraziare la cima vecchia, che fa buon brodo e cito la targa posta in memoria alla base dell'altare in vetta: "qui abbiamo sognato di cime fantastiche, amico fermati per un attimo a sognare con noi". Come non condividerla?
Potete vedere le foto dell'attivazione nell'album su Flickr.