I giorni che partiamo all'avventura senza farci illusioni sono proprio quelli che potrebbero stupirci. E' il caso di questa domenica dapprima nuvolosa, poi pesantemente soleggiata, in cui ho deciso di fare un giro a Punta Baffe per visitarne la Torre, DCI Ge114. Con me c'è la fedele mountainbike e uno zainetto di attrezzatura radio: il minimo indispensabile per divertirmi, se c'è la possibilità di farlo.
La trasferta Chiavari - Riva Trigoso mi richiede 1 ora circa, tra vento contro sull'Aurelia e nuvole che, diradatesi nel frattempo, cedono spazio al sole pesante delle prime ore del pomeriggio. Da Riva Trigoso il percorso segue l'itinerario Sentiero Liguria verso Moneglia, percorso rinnovato nel 2015 a opera della Regione e marca circa 1 ora per raggiungere la Torre di Punta Baffe. La prima parte del tracciato ha un bel fondo, la salita non è dura. L'ultimo tratto invece cede spazio alle rocce e si restringe: devo scendere e spingere. E' in questi frangenti che mi accorgo di aver bucato. Sono disperato perché non ho il cambio... Sul percorso meno accidentato ho forato per la prima volta in 33 anni. A 5 minuti dalla Torre, non posso tornare indietro. Arrivo a destinazione e parcheggio affranto.
Apro il palo da 10 metri ultracompatto, lo fisso al cartello segnaletico della sentieristica (me ne pentirò per la mole di gente che verrà a visitare il posto...) e mi impadronisco del gradone d'accesso alla Torre, unica fonte di ombra fresca. L'antenna è una bibanda 20+10 metri, un dipolo verticale alimentato fuori centro che presenta 100 ohm circa su entrambe le bande. La condizione è scarsa, sono le 14:30 utc e a smuovere la banda dei 20 metri sono delle big stations che fanno a fatica S8-S9. Il poco movimento è generato da loro. Metto a log Algeria, Grecia, Turchia, poi mi sposto in 10 metri per vedere cosa succede. Silenzio quasi tombale, a parte 1 sola chiamata a S4... Guardo sull'elenco country: Uruguay. Chiamo e mi risponde, ma mi riceve a fatica e sono costretto a ripetere il call. Mi passa 41, poi mi saluta rapidamente per far spazio ad altri. Sento che parla con altri italiani e passa a tutti più o meno lo stesso rapporto. Mi vanto dei miei 5w, poi scoprirò che sono valsi per 10.800 km di distanza. Un bel colpo che mi ravviva la giornata! Pochi minuti dopo, qualche kHz più in basso, arriva una stazione da S.Helena, l'isola dell'Atlantico dove fu prigioniero Napoleone. La questione è ghiotta, dato che l'intera banda, a parte queste due stazioni, è vuota. Il segnale è nullo e sento che l'operatore risponde a chiamate a raffica da tutta l'Europa. Chiamo più e più volte ma non si passa. Ritorno in 20 metri dove nel frattempo la propagazione s'è aperta verso Gran Bretagna e Germania e metto a log pure un genovese e un siciliano che mi ascoltano a fatica. Va bene tutto.
Un'ora e mezza mi è volata, son riuscito a concludere pure qualche contatto con 500mW e sono soddisfatto. Il pensiero è rivolto al noioso rientro appiedato. Questa Torre DCI Ge114 va assolutamente ritentata in altri momenti della giornata: la sua posizione aperta sul mare a 180° può rivelarsi interessante, soprattutto per i collegamenti oltre Atlantico. Va detto che il terreno su cui sorge è ostile: non è possibile fissare picchetti e bisogna sapersi arrangiare. Nel mio caso, l'antenna aveva l'estremo più basso a 10 cm dal suolo e indubbiamente un palo più lungo le avrebbe dato uno sprint migliore. Installare dipoli orizzontali qui è complicato, ma la scala a pioli che porta al tetto della torre potrebbe essere un buon appiglio... Ci rivedremo, Torre di Punta Baffe.