Giornata soleggiata e ventilata quella che domenica 8 maggio 2011 ci porta sulla cima del Pennello, una nuova referenza dalla difficoltà d'accesso minima e panorama molto interessante. Il percorso scelto è costituito da una sterrata ben battuta che dai Piani di Praglia porta fino in vetta seguendo un tragitto privo di significativi dislivelli e totalmente sotto il sole, per una distanza di circa 1h20' tra la partenza e l'arrivo. Lungo il sentiero si trovano i crocivia di altri percorsi che conducono ad altre cime vicine. Il tragitto brulica di comitive ti appassionati di trekking e di gente a cavallo, e qualcuno di costoro si ricongiungerà a noi sulla cima dove sosterà alcune ore: non pensavamo di trovare così tanta affluenza.
Con questo articolo voglio condividere un po' di esperienza per spingere tutti gli incerti e i titubanti ad andare a far sota, perché non sanno cosa si perdono se restano in casa: andare a far sota non è difficile, non è nemmeno troppo impegnativo se la situazione a cui si va incontro è stata studiata bene, con criterio. Noi liguri lo sappiamo bene, soprattutto noi che abitiamo nei fondovalle circondati dai monti o sommersi dai condomini, da cui far radio è impossibile, e non vogliamo sprecare un'occasione ghiotta come il sota per mandare efficacemente il nostro nominativo in giro per il mondo. La strategia che suggerisco di seguire, per tutti i neofiti è la seguente: - scelta di una cima non lontana veicolarmente e con sentieri non impegnativi (1:00 ora al massimo) e belli panoramicamente - scelta delle bande su cui operare in base al periodo dell'anno e degli obiettivi che ci si propone (qso nazionale, dx, ecc.) - scelta dell'antenna e dell'equipaggiamento minimi
Fallito (causa frana) il primo tentativo per Punta del Corno (LG -046) via Rio Gandolfi, individuiamo un secondo itinerario con start da località Camposilvano. Obiettivo della giornata: Punta Martin e Punta del Corno. Sabato 16 Aprile qtr 7.00 loc. siamo sul sentiero con segnavia a “due strisce verticali rosse” dell’Alta Via dei monti liguri. Parte deciso, si addentra in una radura per sbucare sul primo altopiano ad un livello di quota di mt.700. Qui il paesaggio si fa più brullo; panoramiche sul Monte Proratado, Corno e Santuario della Guardia. Si sale ancora e superando il secondo altopiano raggiungiamo il Colle Gandolfi.
Da diverso tempo c'era la volontà di attivare il monte Zatta e finalmente, dopo averlo referenziato, siamo andati a farlo! Presenti al passo del Bocco il buon Giorgio IK1YPD, il manager Gabriele IZ1KSW e il sottoscritto Stefano IZ1OQU. Il monte Zatta è una delle cime più interessanti del levante ligure per caratteristiche geomorfologiche, esposizione e scorci panoramici. I sentieri salgono da diversi fronti: quello che sale da sud-est (val Graveglia) è sotto il sole mentre quello scelto da noi, che forma un anello tra le due cime più in rilievo del monte, attraversa la faggeta del fronte nord. Il monte, dal crinale arcuato con dirupo sull'aspro fronte sud-est, si presta bene per il fissaggio di antenne filari.
Finalmente il bel tempo è arrivato sulla nostra bella regione, sono convinto che molti stanno già preparando gli zaini e gli scarponi per fare qualche bella camminata sui nostri sentieri. Sia per i veterani del SOTA che per i nuovi arrivati ogni passeggiata può trasformarsi in una splendida occasione per fare un po' di attività radio in portatile; sono certo che molti ci hanno pensato ma poi, di fronte a regole, referenze e diplomi si finisce per rinunciare... troppo difficile. Beh, questo articolo è proprio per chi ritiene che attorno al SOTA ci sia troppa confusione, vi dimostrerò che tutto è molto semplice ed il piacere di operare seduti sulla cime di un monte, sotto al cielo, davanti ad un tramonto... beh, non ha prezzo.