Il dipolo 1/2 onda, costituito da due bracci simmetrici lunghi entrambi 1/4 onda, è la più semplice antenna che potremmo costruire. Realizzata con i dovuti accorgimenti, può essere alimentata direttamente con il cavo coassiale: l'impedenza di un dipolo orizzontale è pari a circa 75 ohm, ma inclinando leggermente i bracci si può avvicinare ai canonici 50 ohm delle nostre radio e dei cavi coassiali.
Le dimensioni per una versione filare, sono pari a (75/Frequenza) x 0.95 per ciascun braccio. Inclinando i bracci fino a formare un angolo di circa 120° tra loro, assumendo l'impostazione a V rovescia (come illustrata in figura), l'impedenza sarà circa 50 ohm con una larghezza di banda pari a circa 1%. Il fattore di accorciamento pari a 5% (quel 0.95) è legato alle caratteristiche dei cavi con guaina, ma può essere omesso per versioni rigide, realizzate cioé in tubi o barre d'alluminio. L'altezza da terra influisce sull'impedenza, percui assicuratevi di tenere il centrale del dipolo ad almeno 1/4 onda d'altezza dal suolo.
Possiamo quindi definire il dipolo, per la sua semplicità costruttiva e gli esigui accorgimenti necessari per elevarlo da terra (basta una canna da pesca o il ramo di un albero) un'ottima antenna per utilizzo portatile.
Non va però trascurata la sua direttività: i lobi principali di questa antenna sono due petali tondi perpendicolari ai bracci del dipolo. In queste due direzioni, quindi, il segnale si propagherà meglio che nelle altre e potrà sfruttare più facilmente eventuali riflessioni.
L'antenna risuona, oltre che sulla frequenza per la quale è dimensionata, anche sulle armoniche dispari: un dipolo per i 30 metri funzionerà con bracci di 3/4 onda nei 10 metri. Stessa cosa avverrà per il dipolo dei 2 metri, che potrà fare i 70 cm. In questo caso però i lobi dell'antenna cambieranno e la sua direttività risulterà spostata maggiormente verso la direzione in cui sono orientati i bracci.
E se volessimo coprire più bande? Facile: basta collegare al nostro cavo coassiale i bracci di dipoli aggiuntivi dimensionati per le ulteriori bande in cui saremmo intenzionati a operare. Generalmente, per evitare che i bracci interferiscano tra loro, li si stende a raggiera come si fa per le bacchette di un ombrello.
Fissando ai capi del filo degli isolatori o degli occhielli a cui legare del cordino di nylon con relativi picchetti, i bracci del dipolo diverranno un comodo sistema di tiranti che impedirà al supporto centrale di essere sbattuto dal vento.
Che dire di più? Il dipolo filare sorretto da una canna da pesca è l'antenna per tutti, a bassissimo costo, con buoni rendimenti e, come suggerito, impostabile per coprire decorosamente più bande. Non sottovalutatela!
Nella foto a lato, vediamo il dipolo di Ennio IZ1PHQ fissato alla staccionata durante l'uscita radio-escursionistica del 3 gennaio 2011: la quota è 1500 metri, sotto alla cima LG-040 del monte Aiona; il dipolo ha doppia configurazione per 15 e per 10 metri e grazie a lui e a soli 5w, l'amico Ennio ha contattato Ivan PY1YB da Rio de Janeiro, in Brasile, attorno alle ore 13:00, il quale gli ha passato un gustoso 58 con tanto di stupore per i soli 5w utilizzati! Un qrb di circa 9.000km!