Con questo articolo voglio condividere un po' di esperienza per spingere tutti gli incerti e i titubanti ad andare a far sota, perché non sanno cosa si perdono se restano in casa: andare a far sota non è difficile, non è nemmeno troppo impegnativo se la situazione a cui si va incontro è stata studiata bene, con criterio. Noi liguri lo sappiamo bene, soprattutto noi che abitiamo nei fondovalle circondati dai monti o sommersi dai condomini, da cui far radio è impossibile, e non vogliamo sprecare un'occasione ghiotta come il sota per mandare efficacemente il nostro nominativo in giro per il mondo. La strategia che suggerisco di seguire, per tutti i neofiti è la seguente: - scelta di una cima non lontana veicolarmente e con sentieri non impegnativi (1:00 ora al massimo) e belli panoramicamente - scelta delle bande su cui operare in base al periodo dell'anno e degli obiettivi che ci si propone (qso nazionale, dx, ecc.) - scelta dell'antenna e dell'equipaggiamento minimi
La Cima Differentemente dalle apparenze, la cima spesso risulta l'aspetto meno importante dal punto di vista radiantistico: sembra una bazzeccola, ma in un intorno di 50 e più km i monti possono presentare le stesse caratteristiche nei confronti della propagazione. Veste però un ruolo molto importante in quella che è la percezione globale dello svago. Dobbiamo pensare che molti operatori si sentono bloccati dall'andare sui monti a causa del timore di faticare e sentire dolore nei giorni successivi all'escursione: è vero, questo è un dato di fatto che tocca soprattutto coloro che hanno poca preparazione nelle gambe, ma è una percezione che ha poca importanza perché non può bastare un mal di gambe a bloccarci a casa. Dove si sbaglia? Si sbaglia il percorso o la cima. Molto spesso è sufficiente studiare bene il percorso e le sue caratteristiche (anche climatiche) per cominciare l'attività con quei sentieri che permettono di fare uno sforzo minore e donano i panorami geograficamente più appaganti. La combinazione di semplicità del percorso e della sua godibilità paesistica possono rivoltare totalmente la sensazione di fatica e farla passare in secondo piano. Scegliete sempre, per cominciare, cime vicine con sentieri non impegnativi e che abbiano risvolti paesistici interessanti. Se l'attività radio andasse male, vi sareste ugualmente fatti una gran bella passeggiata!
La Banda e gli Obiettivi La scelta della banda e quindi gli obiettivi che ci si propone sono un punto delicato. Sappiamo bene che la propagazione cambia in base all'orario del giorno e al periodo dell'anno e non possiamo e non dobbiamo sforzarci a portare una quantità di materiale eccessiva: un fallimento (pochi contatti o bande chiuse) ci farebbero pensare che abbiamo fatto tanta fatica per nulla e radicherebbero nel nostro cervello la convinzione che questo possa capitare ancora, portandoci a rifiutare la ripetizione di un'uscita. Per questo motivo è importante partire con le idee chiare da subito: chi vuol far telegrafia punterà ai 30 metri, chi vuol fare qso nazionale si apposterà in 40, mentre chi vorrà cercare il DX ballerà tra i 20, 17, 15, 12, 10 metri cercando di scansare i vari immancabili contest o cavalcare propagazioni ballerine (ma non di rado pronte a regalare emozioni uniche). La scelta di due bande è ideale, perché difficilmente risulterebbero entrambe chiuse o spopolate, soprattutto se avete fatto un po' di valutazioni a tavolino prima di mettere il muso fuori di casa.
Antenna ed Equipaggiamento Come dicevo, è necessario ridurre al minimo la fatica: poco peso e rapidità di installazione. Un'antenna pretarata, che non necessita accordatore, di dimensioni "fullsize", è la scelta migliore: ci garantisce massimo rendimento, poco peso e facilità di montaggio e smontaggio. Tra le antenne più consigliate ci sono i dipoli, le groundplane e le mezzonde filari: basta una canna da pesca per sollevare i fili, leggeri da trasportare, qualche picchetto e cordino per fissare il tutto ed essere pronti ed efficienti al massimo. In questo modo riduciamo il peso dello zaino di almeno 1 kg, un peso non trascurabile che è circa equivalente al peso di un accordatore, che a sua volta è per almeno il 50% un peso dovuto a una scatola di ferro. Potremo sempre, in futuro, portare altri fili in più, per coprire più bande, senza raggiungere mai quel 1 kg: è un peso risparmiabile, un ingombro inutile. Per quanto riguarda le radio, sicuramente i modelli piccoli sono da privileggiare: dalla cima di un monte 5 watt sono sufficienti e spesso eccessivi per compiere la maggior parte dei contatti. I telegrafisti potranno ridurre ancor più il carico vantando piccoli rtx autocostruiti/in kit. Le batterie, quasi sempre, sono il tallone d'Achille: abbiamo già avuto modo di parlare delle LiPo e non ne smetteremo di farlo, perché cambiano realmente la vita soprattutto a chi non vuol fare fatica e ve lo scrive un operatore gracilino che sulle proprie spalle può sopportare davvero poco peso. Infine, quando abbiamo risparmiato sull'attrezzatura per giocare, non dobbiamo dimenticare i viveri e le bevande oltre che i vari optional per l'attività, quali creme solari, berretti, occhali, ecc., che non sono affatto secondari e non vanno trascurati: un'insolazione o un raffreddore sono altri buoni motivi per abbandonare il gioco prima di cominciarlo.
Convincetevi che è più facile e appagante delle apparenze, perché è così nella realtà. Chi vi mostra zaini immensi e percorsi articolati lo fa solo per vantarsi e farvi sentire incapaci e, pur istigandovi un po' ad accettare una dura sfida, vi fa effettivamente gettare la spugna. Il segreto è partire dal basso, dal minimo e dal semplice!