Dopo circa 10 giorni di propagazione pessima per via di un'intensa attività solare, sembra che per questo sabato le previsioni siano decenti... In compenso il meteo indica peggioramento dalla sera di domenica e se voglio fare un po' di attività portatile devo attivarmi al sabato. Così, di prima mattina, verificato il meteo, preparo lo zaino e verso le 10 locali salgo in sella della MTB in direzione di una famosa "cima minore" che si affaccia sul litorale tigullino: il monte Le Rocchette, che insieme al Capenardo forma la dorsale alle spalle di Lavagna (Ge).
Con ben 700m sul livello del mare e la sua posizione strategica tra costa e appennino, il monte ha una panoramica stupenda, tipicamente ligure. Ma questo monte è famoso per le sue pietre: la città ai suoi piedi si chiama Lavagna non per nulla, infatti da questo monte veniva estratta l'ardesia, quella che si utilizza nelle lavagne -appunto- delle scuole. Ma non solo.
L'attività estrattiva su questo monte è terminata diversi decenni orsono e le cave a cielo aperto, a forma di pozzo, sono ancora ben visibili così come i numerosi tentativi di trovare nuovi filoni. Ogni giorno bikers e trekkers attraversano la dorsale da Lavagna a Sestri Levante seguendo quelle che vengono chiamate "vie delle portatrici di ardesia", vere e proprie mulattiere che furono percorse dalle donne che scaricavano la pietra estratta dal monte nei centri di raccolta dei vicini paesi. In autunno questa zona è meta di raccoglitori di nocciole, castagne e funghi. Diverse volte mi son ritrovato a fuggire dalla cima con le saette che cadevano alle mie spalle: il meteo qui sa già essere ostile e spesso quando sulla costa c'è il sole, quassù -seppur vicini ad essa- ci son le nuvole.
Seguo l'asfalto attraverso i comuni collinari e giungo pedalando fino alla sua fine dopo 1h:20', poi mi aspetta un tratto su sentiero e in 1h:45' sono sulla dorsale del monte. Pedalando ho evitato i percorsi delle portatrici di ardesia, ripidi e non ciclabili. Purtroppo la vegetazione in cresta sta rosicchiando lo spazio dei prati e tra felci e rovi non si sa dove posizionarsi. Dove non ci sono felci e rovi ci son i residui degli antichi scavi delle cave, detti ciappaie, delle fossette in cui preferisco non infilarmi. Così mi fermo un po' prima della cima effettiva, in una zona dove i trekkers si siedono a far picnic e guardare il panorama. C'è un po' di prato scosceso e rocce affioranti. Tutti i monti meridionali della Val D'Aveto e della Val di Vara sono alle mie spalle: Ramaceto, m. degli Abeti, Aiona, Nero, Penna, Zatta, Chiappozzo, Porcile... Coperti da nuvole.
Alle 11:45 circa monto il campo base e inizio a operare. C'è una costante brezza dal mare, il sole picchia forte, alcune famiglie con bambini e un gruppo di ragazzi si fermano a sedere davanti a me per ammirare il panorama. La mattinata passa stupendamente con diversi contatti in 20 metri, ssb, con 250mW, ma tutti europei. In mezzo a loro c'è pure un francese con il quale abbiamo scambiato alcuni passaggi e in ogni passaggio ho diminuito la potenza per vedere fin dove mi avrebbe ascoltato. Son sceso fino a 50mW e lui ha continuato a rispondermi come se nulla fosse. Questo qso varrà ben 12.900 km per watt effettivi. Quest'oggi c'è anche l'occasione per salutare IW1QEA Mario dal monte Gazzo, sopra Genova, che non ascoltavo da un po': è un'istituzione in tema di attività portatile, perché c'è sempre. Anche lui mi ascolta senza problemi con 50mW. Ad ascoltarmi, ma non bene, con la stessa esigua potenza, è un russo: alla fine son costretto ad alzare a 100mW, ma data la distanza questo qso varrà comunque ben 21.780 km per watt. Verso le 14 locali faccio una lunga pausa e mi dedico alla raccolta delle more che qui crescono in quantità esagerate. L'equivalente di una tazza durerà per almeno 2 modeste macedonie.
Quando riprendo a fare radio decido di smontare l'attenuatore per QRPp e mi piazzo fisso a 500mW. Il primo pomeriggio vede più o meno sempre le stesse stazioni on air e molto più caos di sovramodulazioni. In generale ho la sensazione che ci sia un peggioramento della condizione, ma mi accontento.
Porto a casa ancora qualche qso e verso le 17 locali decido di smontare: il cielo sopra di me sta diventando scuro e forse non pioverà ma dovrei aspettare le 19 per vedere un miglioramento della propagazione e a quell'ora, con questo cielo, comincerebbe a far buio. Sarà per un'altra volta.
Rientro con 19 qso, 22.900 km di qrb a fronte di 100.492 km per watt effettivi che sono più di 5.200 km per watt per ogni contatto: una media molto allettante anche se priva di dx "seri". I 10 metri son stati chiusi tutto il giorno, o comunque non frequentati.
Ci sarà sicuramente occasione per tornare quassù, magari a metà autunno quando si raccolgono le castagne, sperando di mettere in saccoccia anche qualche sud americano...
Attrezzatura utilizzata:
Yaesu FT817
Antenna verticale bibanda 20+10 mt autocostruita
Attenuatore di potenza 10db autocostruito
"mezza" batteria lipo 3celle 3.5A